USA: stimolo fiscale determinante per reddito e consumi
La reazione delle autorità statunitensi allo shock economico conseguente la pandemia di Covid-19 è stata esemplare per reattività, entità delle misure adottate e coordinamento tra banca centrale e governo. Sul piano fiscale tra marzo e aprile il Congresso ha varato quattro pacchetti di stimolo, per un totale di 3.600 miliardi di dollari, pari a circa il 17% del PIL, un peso che colloca questi provvedimenti tra i più grandi mai approvati nella storia americana.
Al fine di supportare il reddito delle famiglie, le più importanti misure adottate sono tre:
- Assegni una tantum da 1.200 dollari per adulto e 500 dollari per bambino in caso di reddito individuale fino a 75.000 dollari (150.000 a livello familiare), per un totale stanziato di circa 300 miliardi di dollari;
- sussidi di disoccupazione potenziati attraverso un supplemento di 600 dollari a settimana (fino al 31 luglio) e la possibilità di accesso ai sussidi regolari anche a quei lavoratori normalmente non coperti (come gli autonomi), per un ammontare di circa 220 miliardi di dollari;
- finanziamenti a fondo perduto offerti alle piccole e medie imprese che si impegnano a mantenere livelli occupazionali e salari per 8/24 settimane (a seconda che le richieste siano state accolte prima o dopo il 5 giugno) e a destinare una quota dei fondi al pagamento degli stipendi. Il programma è stato denominato Paycheck Protection Program o PPP ed ha ricevuto uno stanziamento 670 miliardi di dollari; non si tratta di una misura di sostegno diretto al reddito delle famiglie, ma riduce temporaneamente la probabilità di licenziamento dei lavoratori.
Nonostante il supporto governativo, i consumi sono calati nei mesi di marzo e aprile, complici le misure di distanziamento sociale e il clima di incertezza che hanno frenato le spese delle famiglie, producendo un'impennata del tasso di risparmio dall'8% al 32% del reddito disponibile. Incoraggianti, al contrario, i dati di maggio che registrano un aumento dei consumi dell'8% rispetto ad aprile, pari a 83 miliardi, con il tasso di risparmio sceso al 23%. E si registrano segnali positivi anche relativamente al mese di giugno, con le vendite al dettaglio cresciute del 7,5% rispetto a maggio.
Eppure il futuro potrebbe essere meno roseo. Le risorse stanziate per gli assegni una tantum e per il supplemento ai sussidi di disoccupazione di 600 dollari a settimana sono quasi esaurite, mentre il programma PPP scadrà a fine agosto e molto probabilmente non verrà rinnovato. Alla luce di queste considerazioni e con oltre 17 milioni di disoccupati, diventa cruciale per le prospettive della domanda domestica americana la forma che acquisirà il nuovo pacchetto di stimoli in discussione al Congresso. Dalle discussioni tra Repubblicani e Democratici stanno emergendo i seguenti punti:
- un accordo bipartisan, su un nuovo supplemento al sussidio di disoccupazione e altre misure, potrebbe essere raggiunto dopo il 31 luglio, esponendo i disoccupati ad un drastico calo dell'indennità per un breve periodo;
- la portata dei nuovi provvedimenti dovrebbe essere inferiore a quanto visto finora; è probabile una forte riduzione del supplemento all'indennità di disoccupazione, così come un accesso più limitato a nuovi assegni familiari, con conseguente minor impulso al reddito disponibile.
In aggiunta, la seconda ondata di contagi che sta colpendo gli Stati Uniti aggiunge incertezza allo scenario economico: la reintroduzione di misure di distanziamento sociale limita gli spostamenti e le possibilità di consumo degli americani; alcuni settori legati al turismo e in generale alla mobilità delle persone continuano ad essere sotto pressione ed un eventuale permanente ridimensionamento di queste attività avrebbe ricadute occupazionali di lungo periodo; in generale un atteggiamento cauto delle imprese nelle scelte di investimento costituirebbe un ulteriore freno alla capacità di espansione del mercato del lavoro.
In sintesi, i dati macroeconomici relativi agli Stati Uniti evidenziano un'accelerazione dei consumi favorita dal significativo intervento pubblico. L'outlook sul quarto trimetre, tuttavia, è incerto: il nostro scenario centrale prevede una crescita positiva, ma in rallentamento per via della graduale moderazione dell'impulso fiscale e dei dubbi sull'evoluzione del mercato del lavoro.