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07.08.2024

Temporale estivo

Nonostante i ribassi sui mercati azionari e il calo dei rendimenti governativi, a nostro avviso i timori di un’improvvisa recessione globale sono esagerati: il lento rallentamento dell’economia USA e la stabilizzazione dell’Area Euro si accompagnano a sviluppi benigni sul fronte inflativo e le due Banche centrali restano impegnate a sostenere l’economia. A livello allocativo, restiamo costruttivi sui titoli di Stato core e sui BTP, prudenti sul credito e neutrali sull’azionario, con un approccio bilanciato.



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A inizio agosto, la pubblicazione di dati macroeconomici deludenti e i rinnovati timori di un'escalation in Medio Oriente hanno portato a forti ribassi sui listini azionari dei mercati sviluppati e a una compressione dei rendimenti obbligazionari governativi, in un clima di alta volatilità.

 

A nostro avviso, questi movimenti non preludono però a un'improvvisa recessione globale: le economie di USA e Area Euro, infatti, hanno registrato buone performance nel secondo trimestre, crescendo rispettivamente ad un tasso annualizzato del 2,8% trimestrale negli USA e del 1,2% in Area Euro. Inoltre, alla luce del processo disinflativo, Federal Reserve e Banca Centrale Europea sono ormai consapevoli dell'inevitabilità di un allentamento delle condizioni finanziarie e vedono aumentare il beta della propria funzione di reazione a un eventuale peggioramento macro repentino.

 

Allargando lo sguardo, la crescita prosegue nel suo percorso di moderato rallentamento e il trend disinflazionistico sembra destinato a consolidarsi anche nel secondo semestre. La BCE ha già avviato il taglio dei tassi di interesse, la Fed si prepara a fare altrettanto a partire da settembre, mentre la Banca Popolare Cinese rimane alla finestra e si limita a mantenere l'economia a potenziale in un contesto di inflazione piuttosto bassa. In termini allocativi, la nostra posizione rimane costruttiva sui governativi core e sui BTP e piuttosto cauta sul credito; sull'azionario conserviamo il giudizio neutrale, con un'allocazione bilanciata.

 

CRESCITA

Negli Stati Uniti, la pubblicazione di un dato più debole delle attese dell'indice ISM manifatturiero e la frenata nel tasso di creazione di posti di lavoro nel settore non agricolo (grafico) hanno spinto gli investitori a rivedere le aspettative di un soft landing e innescato timori di un più severo rallentamento dell'economia.



Peraltro, nelle settimane precedenti si erano accumulati segnali di deterioramento delle prospettive per i consumi e il ribilanciamento fra domanda e offerta di lavoro è ormai completato.

 

In Area Euro la crescita va verso una stabilizzazione, sostenuta innanzitutto dalla solidità dei consumi, dall'allentamento monetario e la solidità dei bilanci aziendali. Le criticità sul lato dell'offerta hanno però impedito una riaccelerazione dell'economia. Nel secondo semestre, la crescita dovrebbe stabilizzarsi intorno al potenziale.

 

INFLAZIONE

Negli USA prosegue la discesa dell'inflazione core, mentre dagli indicatori anticipatori arrivano segnali di un possibile proseguimento della fase di stabilizzazione.

In Area Euro, l'evoluzione sul fronte dei beni core è in linea con quella registrata negli USA, ma il calo dell'inflazione sui servizi è rallentato da fattori tecnici. Ciononostante, nel terzo trimestre l'impatto di queste distorsioni dovrebbe rientrare e le pressioni sui prezzi dei servizi continuare a calare.

In Cina l'economia resta a potenziale. Ci aspettiamo che le Autorità calibrino il supporto per mantenere la crescita a potenziale e che l'inflazione non cresca che in maniera molto marginale.

 

BANCHE CENTRALI

Negli USA tutto sembra pronto per un doppio taglio dei tassi, già a partire da settembre. A nostro avviso, la Fed taglierà i tassi due volte entro fine anno, a settembre e a dicembre, con la possibilità di un altro intervento a novembre se il tasso di disoccupazione dovesse accelerare ancora. Ulteriori indicazioni potrebbero emergere durante il simposio di Jackson Hole di fine agosto.

Dalla BCE ci aspettiamo due tagli di 25 punti base a settembre e dicembre, in linea con l'evoluzione soddisfacente sul fronte della crescita e con la progressiva riduzione delle pressioni sull'inflazione core.

La Banca Popolare Cinese ha tagliato i tassi nella seconda metà di luglio ma non può agire troppo a fondo per non squilibrare le forze del mercato e perché la soluzione al problema di leva nel settore immobiliare non può arrivare da un taglio dei tassi.

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