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10.02.2025

Tenere la rotta tra le secche

Negli Stati Uniti la crescita continua a rallentare in modo misurato, mentre in Area Euro rimane fiacca e sotto potenziale. Su entrambe le sponde dell’Atlantico ci aspettiamo un ulteriore calo dell’inflazione. In Cina lo scenario è invariato, in attesa di stimoli da parte delle Autorità e degli sviluppi sulla politica commerciale statunitense. In questo contesto, confermiamo la nostra view costruttiva sulle obbligazioni governative e il giudizio positivo sulle azioni di Europa e Italia



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L'ultima settimana di gennaio ha registrato un'impennata di volatilità sui mercati finanziari – in particolare nel settore tech – dovuta all'emergere di Deepseek, società cinese che ha sviluppato un software di intelligenza artificiale a costi molto inferiori rispetto ai principali colossi tecnologici statunitensi. Il fenomeno potrebbe segnare un cambio di rotta nell'equilibrio globale, sollevando timori in merito alla supremazia tecnologica degli Stati Uniti, che hanno tradizionalmente dominato l'innovazione nel campo dell'AI. Tuttavia, nonostante l'inaspettata pressione sui mercati, lo scenario macroeconomico a livello globale rimane sostanzialmente invariato.


Nel dettaglio, per quanto riguarda la crescita, i dati pubblicati nelle ultime settimane confermano uno scenario di tipo Goldilocks per gli Stati Uniti, con la crescita che rallenta gradualmente ma senza pressioni inflazionistiche. Nell'Area Euro, l'attività economica resta debole, senza rischi immediati di recessione, ma anche priva di segnali di un'imminente ripresa. In Cina, l'attività economica è destinata a indebolirsi ulteriormente, con una domanda interna anemica e un supporto alle esportazioni, dovuto principalmente all'anticipazione degli ordini per fronteggiare i dazi, che potrebbe essere temporaneo.


Con riferimento all'andamento dei prezzi, confermiamo la nostra previsione che il processo di disinflazione negli Stati Uniti si consoliderà nel 2025, sebbene a un ritmo graduale e non lineare. Anche in Area Euro manteniamo le aspettative di un ulteriore calo dell'inflazione. In Cina, le forze disinflazionistiche continuano a prevalere e, in assenza di un intervento delle Autorità governative, è improbabile che lo scenario possa mutare.

 

A livello di politiche monetarie, a gennaio la Federal Reserve ha mantenuto un atteggiamento cauto e ha lasciato i tassi di interesse invariati. Ci aspettiamo ora 3-4 tagli ai tassi nel 2025, a partire dal secondo trimestre. In Area Euro, la Banca Centrale Europea ha proseguito sulla strada dell'allentamento, tagliando i tassi di interesse di 25 punti base a gennaio. Ci aspettiamo altri quattro tagli da 25 punti base nei prossimi meeting, che porteranno il tasso di deposito leggermente al di sotto della soglia di neutralità entro il terzo trimestre. In Cina, infine, la Banca Popolare Cinese continuerà a supportare l'economia mediante stimoli fiscali e politiche di allentamento monetario, al fine di rafforzare il sostegno alla crescita.

 

 

Crescita


Negli Stati Uniti, il principale motore della crescita, ovvero il reddito, continua a mantenersi solido. I rischi per il nostro scenario restano bilanciati: i risparmi in eccesso, accumulati durante la pandemia, potrebbero esaurirsi tra il 2025 e il 2026.

 

In Area Euro, si conferma uno scenario di crescita in consolidamento, ma inferiore al potenziale. A differenza degli Stati Uniti, infatti, manca il supporto dei risparmi: le risorse in eccesso, accumulate durante la pandemia e depositate in conti bancari, sono pressoché esaurite (Grafico). Inoltre, l'incremento della quota di depositi vincolati riduce il potenziale di sostegno dei risparmi alla spesa.





Inflazione


Negli Stati Uniti il processo di disinflazione dovrebbe consolidarsi nel 2025, seppur con un ritmo lento e non lineare. L'inflazione core continua a scendere, con una variazione mensile negativa, al netto delle auto usate. L'indice supercore ha registrato una variazione mensile dello 0,2%, in linea con il trend pre-Covid.


In Area Euro, ci attendiamo un calo dell'inflazione. In particolare, l'inflazione core dovrebbe diminuire già a partire da inizio anno, grazie ai prezzi dei servizi. Più nel dettaglio, i due principali fattori di allentamento delle pressioni inflazionistiche saranno: l'aggiustamento conservativo dei prezzi e gli effetti base favorevoli legati al riassorbimento di fattori tecnici e idiosincratici.

 

In Cina, il quadro economico è invariato. Le forze disinflazionistiche dominano ancora l'economia: senza un intervento delle Autorità, sembra improbabile un'inversione di tendenza.

 

 

Politiche monetarie


Nella riunione di gennaio, la Federal Reserve ha mantenuto un atteggiamento prudente, lasciando invariati i tassi d'interesse. Di conseguenza, abbiamo rivisitato la nostra view e ora ci aspettiamo che la Fed riduca i tassi di 3-4 volte nel 2025, a partire dal secondo trimestre.

 

La Banca Centrale Europea a gennaio ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso di deposito al 2,75%, e confermando così un orientamento dovish. Ci aspettiamo quattro tagli da 25 punti base nel corso dei prossimi meeting, che porteranno il tasso di deposito a 1,75% entro il terzo trimestre 2025.

 

In Cina, la Banca Popolare Cinese continuerà a sostenere gli stimoli fiscali con misure di allentamento monetario, per rafforzare il supporto all'economia. Prevediamo due tagli da 25 punti base del coefficiente di riserva obbligatoria nel primo e nel terzo trimestre.




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