La view di ANIMA
Dopo la decisa correzione subìta dai mercati azionari nello scorso mese di dicembre, una combinazione di fattori positivi ha alimentato un miglioramento del sentiment degli investitori: dati molto brillanti sul mercato del lavoro USA, segnali positivi dalle negoziazioni fra Stati Uniti e Cina in tema di dazi, il crescente interventismo delle autorità cinesi in ambito economico e le aperture della Fed ad una maggiore flessibilità nella gestione della politica monetaria. La reattività delle autorità politiche e monetarie americane, in particolare, è stata determinante per ripristinare la fiducia degli investitori ed evitare che la volatilità ed il conseguente peggioramento delle condizioni finanziarie sui mercati potessero ripercuotersi sull'economia reale.
Riteniamo che questo clima più sereno possa proseguire nelle prossime settimane, per molte ragioni. Le dichiarazioni dei membri della Fed improntate alla cautela hanno alimentato le attese di una pausa nel ciclo di rialzo dei tassi nella prima parte dell'anno. L'interesse comune delle autorità americane e cinesi a contrastare il rallentamento delle rispettive economie ha aumentato la probabilità di un accordo sui temi della bilancia commerciale e dell'apertura del mercato cinese. Un atteggiamento più conciliante da parte di Trump ha portato al recente accordo per finanziare la riapertura degli uffici governativi e interrompere quello che era diventato lo shutdown più lungo della storia. In Cina appare chiara la volontà delle autorità di affrontare il rallentamento economico indotto dalle misure troppo restrittive sul credito introdotte nel 2018: la Banca centrale dovrebbe immettere ulteriore liquidità nel sistema economico; la politica fiscale è divenuta espansiva, con provvedimenti volti soprattutto a favorire i consumi, e sono stati rilassati gli standard creditizi su shadow banking e settore immobiliare.
Nonostante i numerosi sviluppi positivi delle ultime settimane, il contesto di mercato continua, tuttavia, ad essere particolarmente incerto sia sul fronte della crescita che degli eventi politici. Manteniamo pertanto un approccio particolarmente tattico, con un focus sugli aspetti valutativi.
Più in dettaglio:
- il giudizio sulle obbligazioni governative core resta tatticamente neutrale, ma strategicamente negativo; in caso di più convincenti segnali di stabilizzazione della crescita, l'esposizione al rischio tasso potrebbe essere diminuita. Confermata la neutralità sui titoli di Stato italiani, in attesa degli sviluppi relativi a crescita e contesto politico, che potrebbero indurre un approccio più cauto;
- la view sulle obbligazioni societarie è negativa. Nonostante il recente andamento positivo, è atteso un consistente flusso di nuove emissioni che potrebbe alimentare nuove fasi di debolezza; le opportunità potranno essere sfruttate in modo graduale e selettivo;
- il giudizio sulle obbligazioni emergenti rimane positivo, stanti l'atteggiamento attendista della Fed e la conseguente perdita di slancio del Dollaro, il clima di maggior fiducia sulla crescita cinese e il consistente ritorno di flussi di investimento;
- la view sui mercati azionari si conferma tatticamente neutrale. Paesi emergenti e Giappone restano le aree geografiche privilegiate;
- Il giudizio sulla Sterlina resta positivo (la situazione è fluida e confusa, ma sono diminuite le probabilità di una hard Brexit) e quello sullo Yen neutrale (non sono attese novità dalla BoJ). Confermata anche la view negativa sul Dollaro, in virtù dell'atteggiamento più accomodante della Fed e della graduale normalizzazione della crescita Usa.
I
giudizi espressi non rappresentano indirizzi di carattere allocativo, ma un
orientamento generale sull'ipotizzabile andamento delle diverse asset class,
con orizzonte fra uno e tre mesi. La valutazione sulla liquidità è formulata in
termini relativi, avendo riguardo al costo opportunità di detenere tale asset
class rispetto alle altre.