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13.03.2025

Partita a scacchi

Negli USA la crescita rimane solida, seppur in rallentamento, mentre in Area Euro è debole e sotto potenziale. Il trend disinflazionistico continua su entrambe le sponde dell’Atlantico. In Cina il quadro macro è invariato, in attesa di stimoli da parte delle Autorità, soprattutto in materia fiscale. In questo contesto, restiamo moderatamente costruttivi sui titoli di Stato dei mercati sviluppati; la positività si estende alle azioni dell’Area Euro e – in misura minore – USA, e, al tempo stesso, monitoriamo gli sviluppi di breve termine



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Nella prima parte del 2025, gli sviluppi sui mercati finanziari hanno evidenziato un cambiamento nelle dinamiche globali, con l'Europa che emerge come protagonista sulla scena finanziaria. In una vera e propria partita a scacchi, il Vecchio Continente sta muovendo le sue pedine, cercando di sfidare il primato di Wall Street. In particolare, nelle ultime settimane, l'attenzione di investitori e analisti si è concentrata su un fenomeno che fino a pochi mesi fa sembrava assai improbabile: la netta sovraperformance del mercato azionario europeo rispetto a quello statunitense.


Dopo anni di dominio indiscusso di Wall Street, i listini del Vecchio Continente hanno accumulato guadagni significativi rispetto a quelli americani da inizio anno (Grafico). Questo recupero non è stato casuale: dopo un 2024 segnato da debolezza e scarsa attrattività, gli indici europei erano sotto-detenuti e sottovalutati, creando il presupposto per un importante movimento di ricopertura. A ciò si è aggiunta una serie di catalizza- tori positivi, tra cui: la speranza di un possibile cessate il fuoco in Ucraina; politiche fiscali espansive da parte della Germania, tradizionalmente rigida sul fronte del- la spesa pubblica; la ripresa del sentiment sulla Cina, mercato a cui l'Europa è particolarmente esposta.





Crescita


Negli Stati Uniti la crescita è ancora trainata dai consumi: il contributo della spesa per beni e servizi nel quarto trimestre è stato importante e in lieve accelerazione e il momentum del PCE spending rimane favorevole. A supportare questa dinamica sono due fattori chiave: il miglioramento del reddito disponibile reale e i risparmi.


In Area Euro, il PIL del quarto trimestre è risultato inferiore alle attese, confermando un rallentamento del- la domanda interna in Germania, Francia e Italia, con la sola Spagna in leggera accelerazione. Gli indicatori anticipatori e le condizioni finanziarie suggeriscono che questo trend possa consolidarsi: l'indice PMI composito delle imprese si mantiene intorno a quota 50, con il settore dei servizi in una situazione meno critica rispetto a quello manifatturiero.


 


Inflazione


Negli Stati Uniti, l'inflazione core è stabile e in linea con il trend pre-Covid, al netto delle auto usate. Per quanto riguarda l'inflazione supercore, restiamo convinti che le pressioni si ridimensioneranno.


In Area Euro, l'inflazione core si è stabilizzata sui livelli pre-pandemici, mentre quella sui servizi è diminuita, a causa di effetti statistici legati al ribilanciamento del paniere.


In Cina, l'assenza di dati affidabili, dovuta alle festività del Capodanno Lunare, limita la visibilità sugli sviluppi economici in corso. Gli indici Caixin di fiducia delle imprese indicano una misurata perdita di slancio all'inizio del 2025, mentre il contesto macroeconomico resta problematico. Tuttavia, le nostre previsioni di crescita per i primi due trimestri sono state riviste al rialzo, grazie a una politica commerciale statunitense meno aggressiva e più tardiva delle aspettative.




Politiche monetarie


La sorpresa al rialzo nel report sull'inflazione statunitense e l'adozione di un approccio precauzionale da parte della Fed ci hanno spinto a posticipare la previsione di un possibile nuovo taglio dei tassi, che ora ci aspettiamo non prima di giugno, con un allentamento monetario di 2-3 tagli dei tassi per il 2025.


In Area Euro, la nostra previsione rimane di un taglio da 25 punti base per ogni meeting da parte della BCE almeno fino a luglio, ma il livello elevato di incertezza sullo scenario di riferimento solleva dubbi sulla tempistica degli interventi.


In Cina, la Banca Popolare Cinese dovrebbe continuare con una politica accomodante, sostenendo l'economia con tagli dei tassi e riduzioni del coefficiente di riserva obbligatoria, pur monitorando attentamente il rischio di un eccessivo deprezzamento dello yuan.​



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