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10.01.2025

Aspettando Trump

In attesa dell’insediamento di Trump, la crescita rallenta gradualmente negli Stati Uniti, mentre rimane debole e sotto potenziale in Area Euro. Il processo disinflazionistico prosegue su entrambe le sponde dell’Atlantico, supportando l’allentamento monetario di BCE e Fed. In Cina, il momentum si conferma debole. In questo scenario, manteniamo una view moderatamente costruttiva sulle obbligazioni governative e miglioriamo quella sulle azioni di Europa e Italia



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Mancano pochi giorni all'insediamento di Donald Trump e, nonostante l'inatteso inasprimento dell'approccio della Federal Reserve - e il conseguente aumento della volatilità - , lo scenario macro di riferimento è largamente invariato rispetto al mese precedente, fatta eccezione per l'azionario europeo e italiano, dove la nostra view passa da neutrale/positiva e positiva.


Nel dettaglio, per quanto riguarda la crescita, ci aspettiamo un'economia ancora solida, ma in misurato rallentamento negli Stati Uniti, e in debole ripresa – sotto potenziale e sotto consenso – in Area Euro. In Cina, le prospettive di miglioramento della crescita sono strettamente legate agli stimoli provenienti dalle Autorità e alla politica commerciale americana.

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Con riferimento alla dinamica dei prezzi, il processo disinflazionistico conferma le attese su entrambe le sponde dell'Atlantico: l'inflazione core converge verso il target, trainata principalmente dai prezzi dei servizi. In Cina, invece, sembra improbabile un miglioramento significativo fino a quando le misure di stimolo non saranno pienamente implementate.


A livello di politiche monetarie, a dicembre, la Federal Reserve ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha anche adottato un orientamento meno accomodante (Grafico). Ci aspettiamo quattro tagli da 25 punti base nel 2025, ma vediamo rischi orientati verso un allentamento leggermente meno deciso. In Area Euro, la Banca Centrale Europea prosegue sulla strada dell'allentamento e dovrebbe tagliare i tassi cinque volte per 25 punti base ciascuna, portando il tasso di deposito poco sotto la neutralità. In Cina, infine, la Banca Popolare Cinese dovrebbe mantenere un approccio accomodante e continuare ad accompagnare l'allentamento monetario con gli stimoli fiscali.


 



Crescita


L'economia degli Stati Uniti resta orientata verso un "soft-soft landing", con una crescita che dovrebbe rallentare dal 2,8% nel 2024 al 2,3% nel 2025. Il reddito disponibile e la spesa per consumi restano superiori ai livelli pre-Covid, mentre il mercato del lavoro mostra segnali di raffreddamento.


L'economia dell'Area Euro evita la recessione, ma non mostra segnali di una ripresa significativa. Il PIL del terzo trimestre è risultato positivo, principalmente grazie ai consumi privati in Francia, sostenuti dagli effetti dei Giochi Olimpici. Tuttavia, i dati sulla fiducia delle imprese indicano una prospettiva negativa. Le principali aree di debolezza includono il settore immobiliare, la domanda estera e le difficoltà strutturali della Germania.


 

Inflazione


Negli Stati Uniti, l'inflazione core continua a scendere. Gli indicatori anticipatori legati alle dinamiche salariali suggeriscono che la tendenza ribassista dell'inflazione supercore dovrebbe consolidarsi nei prossimi trimestri.


In Area Euro, l'inflazione sui servizi, stabile intorno al 4% nel 2024 per fattori idiosincratici, si sta indebolendo. Nel 2025 si prevede un supporto dagli effetti base e gli indicatori anticipatori suggeriscono una ripresa del processo disinflativo.


In Cina il momentum macro resta debole e difficilmente migliorerà prima dell'attuazione degli stimoli. La crescita è attesa sotto potenziale anche nel 2025, a causa di una domanda domestica ancora depressa. In questo quadro, l'inflazione aumenterà molto marginalmente. Le Autorità cinesi sono determinate a sostenere l'economia, ma desiderano mantenere un certo margine di manovra per affrontare i possibili dazi statunitensi e risolvere i problemi strutturali nei settori immobiliare, bancario e fiscale.

 


Politiche monetarie


Nella riunione di dicembre, la Federal Reserve ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha rivisto le previsioni riguardo al percorso di discesa dei tassi e dell'inflazione all'insegna della cautela. Per il 2025, si prevede un totale di 100 punti base di tagli.


La Banca Centrale Europea continua il percorso di tagli dei tassi e, nell'ultimo incontro dell'anno, ha accentuato il proprio orientamento dovish. Ci attendiamo cinque tagli di 25 punti base ciascuno nei primi tre trimestri del 2025, e che il tasso di deposito scenda appena sotto il livello di neutralità.


In Cina, la Banca Popolare Cinese dovrebbe continuare a supportare l'economia, anche se la politica monetaria – che resta accomodante – dipenderà dagli stimoli fiscali e dalle decisioni delle Autorità sul settore immobiliare.



 

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