Mercati emergenti in frenata sulla scia delle restrizioni in Cina
Nonostante l'aumento della volatilità nelle ultime settimane, il 2021 è stato fino ad oggi un anno senz'altro positivo per i mercati azionari a livello globale. Il benchmark di riferimento MSCI AC World è in rialzo del 13% YTD, trainato soprattutto dalle buone performance a doppia cifra di USA ed Europa. Chi è rimasto indietro è stato, invece, tutto il mondo emergente (-2% YTD), zavorrato dalla performance debole dell'area asiatica, -4% YTD.
Eppure, l'anno era iniziato bene per i Paesi Emergenti, con l'indice di riferimento, MSCI EM Index (in dollari americani), che ha registrato il nuovo massimo storico di 1445 punti a metà febbraio. Da allora, però, le cose sono cambiate, e il benchmark è sotto del 13% dal suo livello record. Andando ad analizzare le performance nello stesso periodo dei singoli paesi, vediamo come MSCI China ha visto la contrazione più marcata, segnando un pesante -31%. Gli altri principali mercati asiatici hanno registrato perdite ben più contenute: Taiwan -2% e Corea del Sud -1%, mentre i corsi azionari indiani sono persino aumentati del 6%. Positive anche le performance degli altri mercati emergenti a più alta capitalizzazione: Brasile (+2%), Messico (+12%) e Russia (+9%). Male invece Sud Africa (-9%), che con il titolo Naspers è legato saldamente ai destini della società cinese Tencent.
È proprio ai colossi di Internet, Fintech e Education del gigante asiatico che è da imputare buona parte di questa correzione. Gli investitori hanno scaricato le loro posizioni a seguito delle forti restrizioni implementate dalle autorità locali in materia di trattamento dei dati degli utenti, revisione delle regole per le quotazioni in listini esteri, ed inasprimento delle regole antimonopolio. Nomi quali la già citata Tencent, ma anche Alibaba, hanno visto il loro prezzo scendere rispettivamente del 41% e del 31% da metà febbraio. Le autorità cinesi hanno imposto restrizioni ancora più stringenti per le società del settore Education, a cui è stato imposto il divieto di raccogliere fondi tramite quotazioni azionarie, realizzare profitti, ed il divieto a players stranieri di investire in queste società. Nomi del settore come Tal Education e New Oriental ED & Technology hanno ceduto il 90% dai massimi, ed oltre il 60% solo negli ultimi tre giorni di contrattazioni.
Crediamo che gli interventi del regolatore possano ancora continuare ed incidere negativamente sulle performance azionarie. Per questo motivo, preferiamo tatticamente evitare i settori del Media&Entertainment, Internet Retailing e Software nei Paesi Emergenti, trovando qui invece migliori opportunità nei Semiconductors e Tech Hardware.
Riteniamo comunque poco verosimili nuovi violenti movimenti al ribasso come quelli delle ultime sedute di mercato. Come si evince da alcuni articoli della stampa locale, il cosiddetto National Team cinese è pronto ad intervenire, frenando così un'ulteriore brusca discesa dei listini. Già in passato, l'intervento del pool di fondi d'investimento e brokers legati alle autorità governative è stato provvidenziale per limitare le perdite, e tenere bassa la volatilità in quello che ormai è il secondo mercato azionario al mondo per capitalizzazione.
Performance Mercati Azionari YTD (in valuta locale)
Fonte: elaborazione Anima Research su dati MSCI.