BCE: terzo taglio dei tassi, il primo consecutivo

Investment Advisory

18.10.2024

BCE: terzo taglio dei tassi, il primo consecutivo

L’accelerazione del processo di allentamento monetario riflette il consolidamento del trend disinflazionistico e la debolezza dei dati sulla crescita, in un contesto di condizioni finanziarie ancora restrittive

Come ampiamente atteso e anticipato dalle dichiarazioni di diversi esponenti del Consiglio, durante la riunione del 17 ottobre la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi ufficiali di 25bp, per la terza volta nel ciclo espansivo in corso: il tasso di deposito è passato da 3,5% a 3,25%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali da 3,65% a 3,40% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginali da 3,90% a 3,65%.


Due fattori sembrano aver convinto la BCE ad abbandonare il ritmo più graduale di allentamento della stretta che era stato seguito finora, e per cui sembrava esserci un solido consenso anche a settembre: i progressi nel processo di disinflazione (definito “ben avviato") e le sorprese negative nel flusso di dati sull'attività economica, che, di concerto, hanno alimentato la fiducia del Consiglio nella possibilità di ripristinare condizioni di stabilità dei prezzi prima del previsto: il Comunicato ufficiale fa riferimento al fatto che l'inflazione dovrebbe tornare in modo sostenibile al target del 2% “nel corso del prossimo anno", invece che “nel secondo semestre", come indicato a settembre.


La cautela nella lettura dei trend macro è emersa chiaramente durante la conferenza stampa: Christine Lagarde ha sottolineato che tutti i dati pubblicati da settembre hanno sistematicamente puntato verso un indebolimento, e ha aggiunto che ci sono probabilmente più rischi al ribasso che al rialzo per l'inflazione. In quest'ottica, il taglio è stato descritto come pienamente coerente con l'approccio dipendente dai dati che la BCE ha adottato finora, e che continuerà a seguire.  


L'indirizzo per il futuro (forward guidance), infatti, è assolutamente invariato: le decisioni continueranno ad essere assunte riunione per riunione in funzione del flusso di dati, con l'obiettivo di assicurarsi che i tassi restino su livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario. Il percorso non è predefinito, tanto che la Presidente, rispondendo alla domanda di un giornalista, si è rifiutata di dichiarare che la retorica accomodante utilizzata apre le porte per un taglio a dicembre. 


A nostro avviso, tuttavia, le valutazioni effettuate lasciano presagire una revisione al ribasso delle stime di crescita che saranno presentate dallo Staff a dicembre, e potenzialmente anche una convergenza più rapida dell'inflazione al target. In questo contesto, la BCE potrà accelerare il passo lungo il sentiero di allentamento della stretta monetaria: ci aspettiamo tagli di 25 punti base in ciascuno dei cinque meeting in programma da dicembre 2024 a giugno 2025, quando il tasso di deposito raggiungerà il 2%, e il rischio è che nel secondo semestre si scenda sotto tale soglia. 


Aspettative degli investitori sulle variazioni dei tassi ufficiali ai prossimi meeting della BCE




Fonte: elaborazione ANIMA su dati Bloomberg



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