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17.10.2024

Tutti gli occhi sulla Casa Bianca

In attesa di conoscere il nome del successore di Joe Biden, sui mercati sviluppati la crescita prosegue nel suo percorso di moderazione e l’inflazione continua a calare con gradualità, supportando l’allentamento monetario di Fed e BCE, mentre in Cina la ripresa stenta a decollare. In questo scenario, manteniamo una linea neutrale sia sulle obbligazioni, sia sull’asset class azionaria



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In un quadro macro sostanzialmente invariato e che non dovrebbe registrare variazioni di rilievo nelle prossime settimane, l'attenzione si concentra sulla corsa elettorale per la Casa Bianca e gli analisti si focalizzano sulle implicazioni per i mercati di una vittoria di Trump o di Harris. In questa edizione di Anima Flash si analizzano le possibili conseguenze di un'affermazione della candidata democratica – con o senza pieno controllo del Congresso – dopo che il mese scorso erano stati considerati i possibili effetti di un successo dei repubblicani.


Dal punto di vista della crescita economica, gli Stati Uniti vanno verso un “softer" landing: ci aspettiamo un rallentamento dell'attività economica nel 2025, ma meno pronunciato rispetto alle stime precedenti, e siamo ancora più convinti che la recessione sarà evitata. In Area Euro, la crescita rimane moderata; l'incremento del reddito disponibile e le misure di allentamento monetario dovrebbero evitare un rallentamento brusco. In Cina, la persistente debolezza economica ha rinforzato la necessità di ulteriori stimoli.


La tendenza disinflazionistica sugli indici core dovrebbe consolidarsi nei Paesi sviluppati nel quarto trimestre del 2024 e nel 2025, mentre in Cina le pressioni sui prezzi rimangono molto contenute.


A livello di politiche monetarie, nel mese di settembre anche la Federal Reserve ha avviato il processo di allentamento monetario, con un taglio più aggressivo del previsto di 50 punti base; ci aspettiamo due ulteriori tagli di 25 punti base entro fine anno su entrambe le sponde dell'Atlantico.


In questo quadro, restiamo neutrali sulle principali asset class, in attesa di possibili evoluzioni legate all'esito delle presidenziali USA.

 

Crescita

Negli Stati Uniti continua la fase di soft landing, con gli ultimi dati che indicano redditi e risparmi superiori alle stime precedenti. Questo suggerisce un'espansione economica nel 2025 più forte del previsto, con una minore probabilità di recessione grazie alla solidità dei bilanci familiari. I risparmi in eccesso, attesi in esaurimento alla fine del 2025, sosterranno l'attività economica, sebbene non bastino a riaccelerare la crescita dei consumi e dell'inflazione. Il mercato del lavoro si sta raffreddando, riducendo il supporto alla spesa delle famiglie.


In Area Euro, la crescita si mantiene stabile ma modesta (Grafico). Non si prevede un'accelerazione significativa nel breve termine, sebbene l'aumento del reddito disponibile reale e l'inizio dei tagli dei tassi di interesse possano favorire una convergenza verso il potenziale di crescita nel 2025.

 




Inflazione

Negli USA, l'inflazione di agosto ha mostrato una parziale inversione di tendenza, influenzata da elementi idiosincratici, con l'indice supercore che è stato spinto da fattori volatili. Tuttavia, i prezzi sensibili a variabili macroeconomiche e al reopening hanno mostrato variazioni contenute. Si prevede che il trend disinflazionistico continui nel quarto trimestre e nel 2025.


Nell'Area Euro, l'indice headline è sceso sotto il 2%, il target della BCE, ma l'inflazione core rimane resistente, soprattutto nei servizi, a causa di alcuni fattori idiosincratici. Si attende una perdita di slancio nell'inflazione dei servizi a partire dal quarto trimestre del 2024, ma non abbastanza da giustificare un taglio dei tassi da parte della BCE.


In Cina, i segnali di ripresa sono deboli e il momentum macro è fiacco: aumentano i rischi al ribasso per le previsioni economiche. È cruciale un potenziamento degli stimoli, con le Autorità che puntano su consumi e investimenti residenziali. Tuttavia, la mancanza di fiducia dei consumatori e la gestione della bolla immobiliare complicano il raggiungimento degli obiettivi.

 


Banche centrali

La Fed ha avviato un ciclo di tagli dei tassi, riducendo il tasso di 50 punti base per affrontare i progressi nella disinflazione e ribilanciare i rischi economici. Si prevedono due tagli di 25 punti base a novembre e dicembre, con un allentamento totale di 100 punti base nel 2025.


Durante il meeting di settembre, la BCE ha ridotto i tassi di 25 punti base. A seconda dei dati, ci aspettiamo altri due tagli di 25 punti base entro la fine del 2024 e un ulteriore allentamento anche nel 2025.


La Banca Popolare Cinese dovrebbe mantenere una linea cauta e rafforzare il coordinamento con le Autorità centrali per supportare la ripresa economica. Attendiamo un taglio di 50 punti base al tasso di riserva obbligatoria e un taglio di taglio di 10 punti al policy rate.




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